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prio e del comune cordoglio, compose ed

offerse alla di loro memoria un aflettuoso poema. Lord Hardwicke, succeduto a Talbot, indugiò a conferire il vacante posto di secretario, sperando che egli supplicato ne lo avrebbe per la conferma.

Al contrario ei più non curossene; e, ripresi con maggior quiete ed impegno i privati suoi studii, scrisse l'Agamennone, sua seconda tragedia, la cui prima recita fu anche onorata da Pope, gran poeta e suo grande amico. Fece dipoi la terza tragedia Edoardo ed Eleonora, sul tema datogli da Federigo principe di Galles, a cui l'introdusse lord Lyttleton suo confidente, appassionato per Thomson e per le di lui poesie prima ancor di conoscerlo; ond'è che nella sua Primavera fa di Lyttleton, della di lui moglie Lucinda e della di lui villa d' Hagley la più graziosa pittura.

Di ordine espresso del medesimo principe compose pure il dramma la Maschera di Alfredo, ove con libertà e senza adulazione espose i doveri dei re, lo che fu di onor sommo al Mecenate ed al Poeta. Tancredi e Sigismunda, soggetto preso dalla novella di Giblas il Matrimonio di Vendetta, fu la sua quarta tragedia, e il Coriolano la quinta. Oltre queste poesie i due

canti col titolo il Castello dell' Indolenza, il funebre encomio a miss. Stanley (a cui e alla madre si volge nella sua Estate con una bellissima apostrofe), varie odi, l' inno alla solitudine, la commovente elegia per la morte di Lyttleton, graziose canzoni ed altri suoi carmi han tutti l'impronta del genio, e fanno palese quanto egli fosse caro alle Muse.

In mezzo però a sì luminosa carriera, andando una sera d'estate alla sua casa di campagna a Kew (villaggio sulle rive del Tamigi lontano da Londra circa sette miglia che per lo più faceva a piedi), riscaldatosi e stanco noleggiò una barca ; ma, nel percorrere il fiume, l'umidità gli cagionò un' infreddatura e la febbre. Parendogli in seguito di essersi ristabilito in salute si espose, mal cauto, al fresco della notte. Ricaduto gravemente malato, ad onta che tosto accorressero da Londra a Kew i professori primarii, egli là mori di anni quarant'otto 27 d'agosto 1748.

il

Tumulato nella chiesa di Richmond, il conte di Buchan di lui amico fe'

apporre

in una parete dalla parte d'oriente una lamina di ottone con questa epigrafe.

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In the earth below this tablet
Are the remains of

JAMES THOMSON!

Author of the beautiful Poems entitled
The Seasons, Castle of Indolence,

etc. etc.

Who died at Ricmond on the 27th day of August,
And was buried here on the 29th, old style, 1748.
The Earl of Buchan, unwilling that so good a man
And sweet a Poet should be without a memorial,
Has denoted the place of his interment
For the satisfaction of his admirers
In the year of our Lord 1792.

A pie' di questa lamina giace sotterra
La mortale salma di

GIACOMO THOMSON !

Autore dei superbi Poemi intitolati
Le STAGIONI, il Castello dell' Indolenza
etc. etc.

Che mori a Richmond nel 27 di Agosto,
E fu qui tumulato nel 29, antico stile, 1748.
Il conte di Buchan, non volendo che uomo si pio
E si delicato Poeta fosse privo di una memoria,
Ne ha contrassegnato il luogo del sepolcro

A soddisfazione de' di lui ammiratori
Nell'anno del nostro Signore 1792.

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Nel fine vi si leggono trascritti sei versi della di lui stagione dell' Inverno, co' quali il Poeta pregava IDDIO ad inspirargli i sentimenti più religiosi v. 217.

Father of light and life, thou, Good Supreme! ec. Autore della luce e della vita, Bontà Suprema! ec.

Ma questo semplice tumulo non poteva esser bastante per un Genio ammirato da tutta Inghilterra. Al pari di ogni gran capitale ha Londra anch'essa il suo maestoso ricinto, il suo Panteon, nell' Abbazzia di Westminster, ove sono i mausolei e gli elogi de' suoi cittadini più illustri. Ivi in fatti, a vie più eternare il nome di Thomson, col retratto copioso di più firme per una superba edizione che di tutte le di lui opere si propose di fare il nominato Millar, eretto gli fu il 1762 nella navata meridionale. un monumento magnifico in bianco marmo, disegnato da Roberto Adam, ed eseguito dal celebre scultore Spang. La figura del Poeta è al vivo espressa con disciolta veste. Si appoggia con la sinistra ad un circolar piedistallo in atto di meditare; ed ha nella destra la berretta della libertà ed ai piè una maschera da tragedia e l'antica lira. In fronte del piedistallo vedonsi in basso rilievo le quattro Stagioni. Un alato Genio

con una mano le accenna, e coll' altra

presenta al Poeta un serto di alloro, leggendosi nella base

JAMES THOMSON

Aetatis 48, obiit 27 Augusti 1748.

GIACOMO THOMSON

Mori di 48 anni il 27 Agosto 1748.

Ne seguono poi, alle sue lodi ingegnosamente allusivi, cinque de' suoi versi tratti dall' encomio che tesse alla Filosofia nel poema dell' Estate v. 1752.

Tutor 'd by Thee hence Poetry exalts
Her voice to ages. etc.

Quindi la Poesia, sostenuta da te, fa udire
il suo canto alle future età etc.

Gl'Inglesi, per religioso rispetto alla memoria di sì illustre loro defunto, visitano spesso la di lui casa a Kew. Il Sig. Giorgio Ross, che ne fece l'acquisto, vi spese, per abbellirne i contorni, novemila lire sterline; ed or gli possiede lady SHaftesbury, che può a ragione gloriarsi di custodir quei classici luoghi. In una parte la più remota di un giardino vi è una piccola stanza con tavola semicircolare, ove il Poeta stava di

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