ALL' ILLUSTRISS. ER ECCELLENTISSIMO SIGNOR CONTE CORVETTO MINISTRO E SEGRETARIO DI STATO. MIO SIGNORE E PADRONE COLENDISSIMO Ecco cco infine adempito il decennale mio voto all Eccellenza Vostra; voglio dire al suo termine dedotta quell'opera la quale, da me affettuosamente offertale, dieci anni sono già passati, fu da lei con tanta amorevolezza e bontà accettata, che la memoria di sì lieta e cortese accoglienza m' è stata poi sempre di dolce stimolo al proseguir coraggiosamente, pensando fra me stesso che, poichè l' Eccellenza Vostra gradiva il mio dono, ella mi giudicava non indegno affatto d'assumere si alta impresa. E siccome dissi allora, e scrissi poi all' Eccellenza Vostra, ch' io non ambiva indirizzar l'umile mio lavoro nè a Monarca, nè a Principe, nè ad altro Potentato; ma si all' uomo in cui parevami che le virtù (di quaggiù sbandite) trovato avessero rifugio ed asilo, così, con sentimenti e parole immutabili le dico e confermo adesso; se non che mi compiaccio di veder due, non che una, delle più colte e avvedute nazioni avverar l'antica mia sì ben fondata opinione. Così potessero i suoi alti pensieri, al pubblico bene intesi, dar pure alcun luogo a queste mie fatiche, |