Графични страници
PDF файл
ePub

Redi.

Che beveffene un fol dito,
Di mia man lo ftrozzerei.
Vadan pur vadano à fuellere
La Cicoria e Raperonzoli
Certi magri Mediconzoli,

Che coll' acqua ogni mal pensan di espellere.
Io di lor non mi fido,

Nè con effi mi affanno,
Anzi di lor mi rido,

Che con tanta lor acqua io so ch' egli hanno

Un cervel cofi duro e cofi rondo,

Che quadrar nol potria nè meno in pratica
Del Viviani il gran faper profondo
Con tutta quanta la fua matematica.

Quali strani capogiri

D'improvifo mi fan guerra?
Parmi proprio, che la terra
Sotto i piè mi fi raggiri.

Ma fe la terra comincia à tremare,
E traballando minuccia difaftri,
Lafcio la terra, mi falvo nel mare.
Vara vara quella Gondola

Più capace e ben fornita,
Ch'è la noftra favorita,
Şu quefta Nave

Che tempre ha di cristallo
E pur non pave

Del mar crucciofo il ballo,
Io gir men voglio
Per mio gentil di porto,
Conforme io foglio
Di Brindisi nel porto;
Purchè fia carca
Di brindifevol merce

Quefta mia Barca,

Su voghiamo
Navighiamo

Navighiamo infino à Brindisi,
Arianna, Brindis, Brindisi!

Oh

Redi.

Oh bell' andare

Per barca in mare

Verfo la fera

Di primavera!

Venticelli e fresche aurette
Dispiegando ali d'argento
Sull' azurro pavimento
Teffon danze amorofette,

E al mormorio de' tremuli cristalli
Sfidano ognora i Naviganti à i balli.
Su voghiamo,
Navighiamo,

Navighiamo infino à Brindifi:
Arianna, Brindisi, Brindifi.
E fe à te Brindifi io fo,

Perche à me faccia il buon pro,
Ariannuccia, vaghuccia, belluccia,
Cantami un poco e ricantami tu
Sulla Mandola la cuccurucù,
La cuccurucù

La cuccurucù

Sulla Mandòla la cuccurucù,

[blocks in formation]
[blocks in formation]

In quel vetro, che chiamafi il Tonfano
Scherzan le Grazie e vi trionfano.
Ognun colmilo, ognun votilo!
Ma di che fi colmerà?

Bella Arianna, con bianca mano
Verfa la Manna di Montepulciano.
Colmane in Tonfano e porgilò à me!
Quefto liquore, che fdrucciola al core,
O come l'ugola e baciami e mordemi!
O come in lacrime gli occhi difciogliemi,
Mene ftrafecolo, mene ftrabilio,

E fatto eftatico vo in vifibilio.

Onde ognun, che di Lieo
Riverente il nome adora

Afcolti quefto altiffimo decreto,
Che Baffareo pronunzia e gli dia fè:
Montepulciano d'ogni Vino è il Ke!

A cofi lieti accenti

D'edere e di corimbi il crine adorne
Alternavano i vanti

Le feftofe Baccanti.

Ma i Satiri, che avean bevuto à isonne
Si fdrajaran fall' erbetta

Tutti cotte come Monne,

Baruf

Baruffaldi.

Auch folgender Dithyrambe von Girolamo Baruffal di, Erzpriester zu Ferrara, geft. 1730, wird von den Landesleuten des Dichters sehr bewundert. Der Inhalt ist der Triumph des Bacchus; und die Veranlassung des Gedichts war eine große Maskerade zu Ferrara, während des Karnevals, welches im J. 1770, nachdem es mehrere Jahre hindurch war ausgesezt worden, auf Veranstaltung des Viceles gaten Giustiniani wieder eröffnet wurde. An novis verbis devolutis fehlt es auch hier nicht; und ich denke, es ist an dies fen drei Proben genug, um das Charakteristische dieser Gats tung daraus zu beurtheilen; sonst könnt' ich ihrer aus dem Chiabrera, Niagalotti, u. a. mehrere geben.

Fin che tien fcettro reale
Carnevale,

Che ogni trifto umor difecca,
Su fi voli alla Giovecca

A far corte al Baccanale.

Sulla ftrada arcireale

Giufto è ben che un dì ritorni
Il feren de' prifchi giorni

Il Girar del Baccanale.

E gia mercè colui che noi governa,
Mercè colui che impera, ecco dell' anno
L'aureo coftume i lieti giorni alterna,
E l'età prime rifiorir fi fanno,
Gia fotto 'l vel d'obblivione eterna
Sta le memoria del fofferto danno,
E in lui, che rafferena ovunque mira
La gran donna del Po lieta refpira.
Ecco la dal bel boschetto

Ombrofetto
Vago oftello

Di Lifargo paftorello,
Spunta fuor in ordinanza
Tutta in danza

La

Baruffaldi

[blocks in formation]

Come bifcia al negromante
Su fu largo alla bella brigata,
Par che gridin le trombe foriere;
E ripiglia fu lento deftriere:
Largo largo una gran timballata,
Che ful talaballacco alla moresca
Batte la nota e'l popol tutto adesca.
Di Satirucci

Barbatucci orecchiutellucci,
D'ogni pelo e d'ogni forma
Segue poi l'ispida torma,
Battendo nacchere,

Girando il crotalo,

Scotendo il cembalo

Toccando il piffero,

E firinghe e flauti e timpani,
Cornamufe fiftri e Zufoli:
Chi foffia, chi gonfia,
Chi batte, chi mormora
E rimbomba quella via
Di confufa melodia
Di ftragrande falmeria.

D'edera cinto e di pampinea fronda

Ecco 'l drappello

Leggiadro e bello

Delle Baccanti

Luffurianti,

Come l'api intorno al re,

Alternando gli evoè,
Ognun fegua Bacco tè,

Bacco

[ocr errors]
« ПредишнаНапред »