Le bellezzedella poesia Italiana, tratte dai più celebri poeti Italiani, accompagnate d'un trattato della poesia Italiana, e d'alcune brevi note ad uso degli Stranieri. Nuova edizione, con molte aggiunte e corezioni di P. PiranesiT. Barrois, 1819 - 304 страници |
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... lieta mi parevi , ed io contento ; Io perchè rimirava il tuo bel viso , Tu perchè rimiravi il mio tormento . ( 1 ) Fe , fede . FRANCESCO De Lemene . ( 2 ) Cruda , crudele , IN VIDI A. Invidia rea di mille insanie accesa , LIRICH E. 29.
... lieta mi parevi , ed io contento ; Io perchè rimirava il tuo bel viso , Tu perchè rimiravi il mio tormento . ( 1 ) Fe , fede . FRANCESCO De Lemene . ( 2 ) Cruda , crudele , IN VIDI A. Invidia rea di mille insanie accesa , LIRICH E. 29.
Страница 48
... lieta e serena Di questo giorno , e il primo anel sarai Dell ' amorosa nuzïal catena , Che de ' due sposi al cor stretta s ' avvolga , E cui discordia di voler non mai , Nè reo desir ( 3 ) di libertà disciolga . antico . ( 1 ) Avita ...
... lieta e serena Di questo giorno , e il primo anel sarai Dell ' amorosa nuzïal catena , Che de ' due sposi al cor stretta s ' avvolga , E cui discordia di voler non mai , Nè reo desir ( 3 ) di libertà disciolga . antico . ( 1 ) Avita ...
Страница 76
... Funghi badiali ! ( 1 ) Il Ciel la faccia splendere Sempre più bella e lieta ; E per colmo concedale Per marito un poeta . FRUGONI . ( 1 ) Badiali , grossi . SIMULAZIONE . Cesare poi che ' l traditor d'Egitto Li 76 POESIE.
... Funghi badiali ! ( 1 ) Il Ciel la faccia splendere Sempre più bella e lieta ; E per colmo concedale Per marito un poeta . FRUGONI . ( 1 ) Badiali , grossi . SIMULAZIONE . Cesare poi che ' l traditor d'Egitto Li 76 POESIE.
Страница 89
... lieta sovra ogni altra e dolce terra , Che ' l superbo Appennin segna e diparte : Che giova omai se ' l buon popol di Marte , Ti lasciò del mar donna e de la terra ? Le genti a te già serve or ti fan guerra , E pongon man nelle tue ...
... lieta sovra ogni altra e dolce terra , Che ' l superbo Appennin segna e diparte : Che giova omai se ' l buon popol di Marte , Ti lasciò del mar donna e de la terra ? Le genti a te già serve or ti fan guerra , E pongon man nelle tue ...
Страница 112
... ; Quanta il mondo n ' avrà letizia e pace ? La sua gran Giuno in tanta altezza umile Gode de l'amor suo lieta e sicura ; E non è sdegno , o cura ( 1 ) Domi , domati . ( 2 ) Possa , forza . Che ' l cor le punga , o di Calisto 112 POESIE.
... ; Quanta il mondo n ' avrà letizia e pace ? La sua gran Giuno in tanta altezza umile Gode de l'amor suo lieta e sicura ; E non è sdegno , o cura ( 1 ) Domi , domati . ( 2 ) Possa , forza . Che ' l cor le punga , o di Calisto 112 POESIE.
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addio affanni affetti alfin allor alma altrui Ambian Amor ANNIBALE Arcivescovo Ruggieri armento Atride avea bella bellezza beltà BENEDETTO MENZINI cangia canto Canzone cesura Chè ciel ciglio Clori coll crin crudel dicea diletto dolce Donna Ecco Egisto endecasillabi eterno FAUSTINA MARATTI fido fiero figlio fiori FRANCESCO De Lemene FRANCESCO PETRARCA fugge Gabriello Chiabrera Galatea giorno GIOVAN-BATTISTA Giove gloria gran Indi intorno istesso l'alma lagrime lascia lieto lode merto METASTASIO morir morte nemico Ninfa notte Nume occhi ognor omai onor padre pastori pensier periglio Petrarca petto piacer pianto piè pietà poesia poeti rima Rosa sangue sasso sdegno selva Serse Sesto sillabe Sonetto sonno speme Spezial sposa stelle suol superbo teco Temist Temistocle terra Tito TORQUATO TASSO tosto ultime sillabe vede vedrai veggio versi vidi VINCENZO DA FILICAJA virtù vocale volto Zefira
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Страница 298 - Che , per 1" effetto de' suo' ma' pensieri , Fidandomi di lui , io fossi preso E poscia morto, dir non è mestieri. Però quel che non puoi avere inteso, Cioè come la morte mia fu cruda, Udirai e saprai se m
Страница xxv - CHIARE, fresche e dolci acque, Ove le belle membra Pose colei che sola a me par donna; Gentil ramo, ove piacque (Con sospir mi rimembra) A lei di fare al bel fianco colonna; Erba e fior, che la gonna Leggiadra ricoverse Co l'angelico seno; Aer sacro sereno, Ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse; Date udienza insieme A le dolenti mie parole estreme.
Страница 284 - Fuggì tutta la notte, e tutto il giorno errò senza consiglio e senza guida, non udendo o vedendo altro d'intorno, che le lagrime sue, che le sue strida. Ma...
Страница 14 - Sento da' lacci suoi Sento che l'alma è sciolta; Non sogno questa volta, Non sogno libertà. Mancò l'antico ardore E son tranquillo a segno Che in me non trova sdegno Per mascherarsi Amor. Non cangio più colore, Quando il tuo nome ascolto, Quando ti miro in volto Più non mi batte il cor. Sogno, ma te non miro Sempre ne' sogni miei: Mi desto, e tu non sei II primo mio pensier.
Страница 300 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi : E quei, pensando eh...
Страница xxi - Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore: Fecemi la divina potestate, 5 La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro: * Lasciate ogni speranza, voi, ch
Страница xxii - Con lieto volto, onil' io mi confortai. Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti e alti guai Risonavan per 1' aer senza stelle, Perdi' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d'ira, Voci alte e fioche, e suon di man con elle, Facevano un tumulto, il qual s' aggira Sempre in quell'aria senza tempo tinta, Come la rena quando il turbo spira (1).
Страница 15 - Né intenerir mi sento; I torti miei rammento, E non mi so sdegnar. Confuso più non sono Quando mi vieni appresso; Col mio rivale istesso Posso di te parlar. Volgimi il guardo altero, Parlami in volto umano...
Страница 281 - Avea piacevol viso, abito onesto, un umil volger d'occhi, un andar grave, un parlar sì benigno e sì modesto, che parea Gabriel che dicesse: Ave. Era brutta e deforme in tutto il resto: ma nascondea queste fattezze prave con lungo abito e largo; e sotto quello, attosicato avea sempre il coltello.
Страница 301 - Poscia che fummo al quarto dì venuti , Gaddo mi si gittò disteso a' piedi , Dicendo: padre mio, che non m'ajuti? Quivi morì; e come tu mi vedi, Vid...