GIOVENTÙ. Vaga rosa orgogliosetta, S' apre e ride in sull' aurora; Ed il Sole, allor che nasce, Col bell' ostro (1) la colora. Tocca (2) poi da' pargoletti, Rai (3) del sol tanto s' abbella, Tra le stelle Idalia bella. Ogni fiore umil l'inchina Strali amor fa di sue spine. Ogni ninfa, ogni pastore Le fa onore, E di lei s' adorna il crine ; Ostro, porpora. (2) Tocca, toccata. Rai, voce poetica per ragg Quale, come. Ma quel sol che la dipinse', Di quel ben che si diletta, E co' raggi la saetta. Cade allora impallidita, Scolorita, Tra l'orror di siepe ombrosa : Par si vaga e sì orgogliosa. Ahi mortali, il gentil fiore Pien d' onore ! C' ha (1) il mattin tanta bellezza Ela vita cui (2) sì grata, Desiata, Rende il sol di giovinezza. Ma guardiam, che questo sole Esser falso e pien d' inganno", Suoi favori Util breve, eterno danno. G. CRESCIMBENI. (1) Cha, che ha. (2) Cui, che. LA ROSA, E LO SPINO. Cinta di spine ruvide, In denso cespo ascosa, La siepe d' ogn' intorno, Del verde esterno ammanto L'ascoso sen purpureo Si discopriva alquanto; Del bel cespuglio ombrifero (3) Della sua forma altera Figli di primavera ; (1) Fioria per fioriva. (2) Trasparía per traspa-bra (3) Ombrifero, che fa om E incominciò la semplice Condetti acerbi, e queruli Perchè la libertade Toglieva alla sua giovine Ed innocente etade, E ingloriosa (1), e inutile Chi dagl' insulti copreti (1) Ingloriosa, senza gloria. (2) Merigge, mezzodi. Taci, ed ama la rustica Chè il tempo di tua gloria Non è venuto ancora. In mezzo all'aria aperta Fra se si lima (1), e rode, E invoca il tuono, e il turbine Ma intanto ecco il sollecito Villan col ferro in mano, Stende con man crudele (1) Si lima, si consuma. |