Pose il corno a' tori in fronte E agli augelli gire (3) a volo: Pur che dielle (4) alfin? Beltade, Vince il fuoco e il ferro ancora. Anacreonte. Traduz. di Gio. Battista Ciapetti. (1) Fe' per fece. (2) Die' per diede. (3) Gire, voce poetica per andare. (4) Dielle per le diede. IL FANCIULLO, E LA VESPA. Un vispo fanciullino, Che appena il suol con fermo piè segnava, D' acuto dardo armata, Si librava sull' ali Entro il verde soggiorno, E s' aggirava al fanciullino intorno. Dell'oro allo splendore, Onde brilla il fraudolento insetto, L' avido fanciulletto Tosto per l'aria vota La cava man velocemente rota Dietro del susurrante animaletto: Ma cade il colpo in vano, E la vespa di là vola lontano. Ratto (2) la segue il fanciullino, ed ella Per l'aere agile e snella (1) Gia per giva, cioè andava. (2) Ratto, velocemente. In In mille giri e mille si rivolge, Sul molle sen d' una vermiglia rosa. Il Fanciullino attento; Tacito e lento lento Sulla punta de' piè lieve cammina, E a lei già s' avvicina; Rapida allor la mano Sopra del fior sospinge, E la rosa e la Vespa insieme stringe. Tratto subito fuora L'ascoso ago pungente, La tenerella incauta man trafigge Con ferita cocente : Innalza al ciel le strida Smaniante il Fanciullin chiedendo ajuto, « Giovinetti inesperti, che correte » Dietro un desir, che ben non conoscete, » Apprendete, apprendete, » Che de' più bei (1) piacer sovente in seno >> Sta nascosto il veleno. LORENZO PIGNOTTI, (1) Bei per belli. SOLITUDINE. Solitario bosco ombroso, ê: Ogni oggetto ch' altrui piace La mia Fille, il mio bel foco Quante volte, o fronde amate, Quanto rapido fuggì! Dite almeno, amiche fronde, (1) Ne per ci. Sento un dolce mormorio, Un sospir forse sarà ; Un sospir dell' idol mio, Ahi ch'è il suon del rio, che frange (1) Per pietà del mio dolor. Ma se torna, fia (3) poi tardo Chè pietoso in van lo sguardo |