La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, Том 1Nel regal palazzo Company'tipi Bodoniani, 1794 |
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... tesoro de ' loquaci inchiostri . Di mie solerti cure e di te stesso Vanne dunque superbo , e t'appresenta Al Regnator del forte Ibero , e della ** Non favolosa Atlantide remota Sott'altre stelle , oltre l'Erculea Calpe.
... tesoro de ' loquaci inchiostri . Di mie solerti cure e di te stesso Vanne dunque superbo , e t'appresenta Al Regnator del forte Ibero , e della ** Non favolosa Atlantide remota Sott'altre stelle , oltre l'Erculea Calpe.
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... al chiaro mondo Involi , Achille , Sforza , e Palamede , O'l forte Otton , che conquistò lo scudo , In cui dall'angue esce il fanciullo ignudo . 3 . 56 Nè Guasco , nè Ridolfo addietro lasso , Nè LIBERATA . CANTO I. 19.
... al chiaro mondo Involi , Achille , Sforza , e Palamede , O'l forte Otton , che conquistò lo scudo , In cui dall'angue esce il fanciullo ignudo . 3 . 56 Nè Guasco , nè Ridolfo addietro lasso , Nè LIBERATA . CANTO I. 19.
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... Son quattromila , e ben armati e bene Instrutti , usi al disagio e tolleranti : Buona è la gente , e non può da più dotta O da più forte guida esser condotta . 62 Ma cinquemila Stefano d'Ambuosa E di Blesse e di LIBERATA . CANTO I. 21.
... Son quattromila , e ben armati e bene Instrutti , usi al disagio e tolleranti : Buona è la gente , e non può da più dotta O da più forte guida esser condotta . 62 Ma cinquemila Stefano d'Ambuosa E di Blesse e di LIBERATA . CANTO I. 21.
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... forte arnese Da fronteggiare i regni di Soría : Nè creder può che l'uomo a fere imprese Avvezzo sempre , or lento in ozio stia . Ma d'averlo aspettando aspro nemico ; Parla al fedel suo messaggiero Enrico : 68 Sovra una lieve saettía ...
... forte arnese Da fronteggiare i regni di Soría : Nè creder può che l'uomo a fere imprese Avvezzo sempre , or lento in ozio stia . Ma d'averlo aspettando aspro nemico ; Parla al fedel suo messaggiero Enrico : 68 Sovra una lieve saettía ...
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... forte in Macometto crede . Ma quando il re fe ' di Síon l'acquisto , E vi cercò di stabilir la sede , Scemò i pubblici pesi a ' suoi Pagani , Ma più gravonne i miseri Cristiani . 85 Questo pensier la ferità nativa , Che dagli anni ...
... forte in Macometto crede . Ma quando il re fe ' di Síon l'acquisto , E vi cercò di stabilir la sede , Scemò i pubblici pesi a ' suoi Pagani , Ma più gravonne i miseri Cristiani . 85 Questo pensier la ferità nativa , Che dagli anni ...
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Страница 32 - Questi or Macone adora, e fu cristiano, Ma i primi riti ancor lasciar non puote; Anzi sovente, in uso empio e profano, Confonde le due leggi a sé mal note; Ed or dalle spelonche, ove lontano Dal vulgo esercitar suoi l'arti ignote, Vien nel pubblico rischio al suo signore, A re malvagio consiglier peggiore.
Страница 63 - Era la notte allor ch'alto riposo han l'onde ei venti, e parea muto il mondo: gli animai lassi, e quei che '1 mar ondoso, o de' liquidi laghi alberga il fondo, e chi si giace in tana o in mandra ascoso, ei pinti augelli, ne l'oblio profondo sotto il silenzio de' secreti orrori sopian gli affanni e raddolciano i cori.
Страница 66 - Ma quando il sol gli aridi campi fiede Con raggi assai ferventi, e in alto sorge; Ecco apparir Gerusalem si vede , Ecco additar Gerusalem si scorge, Ecco da mille voci unitamente Gerusalemme salutar si sente.
Страница 97 - Sia destin ciò ch'io voglio: altri disperso sen vada errando; altri rimanga ucciso; altri, in cure d'amor lascive immerso, idol si faccia un dolce sguardo e un riso...
Страница 198 - Cibo non prende già, che de' suoi mali solo si pasce e sol di pianto ha sete; ma '1 sonno, che de' miseri mortali è co '1 suo dolce oblio posa e quiete, sopì co' sensi i suoi dolori, e l'ali dispiegò sovra lei placide e chete; né però cessa Amor con varie forme la sua pace turbar mentre ella dorme.
Страница 4 - Fende i venti e le nubi, e va sublime Sovra la terra e sovra il mar con queste.
Страница 14 - Vien poi Tancredi; e non è alcun fra tanti ( Tranne Rinaldo ) o feritor maggiore, O più bel di maniere e di sembianti, 0 più eccelso ed intrepido di core.
Страница 277 - E con lor entra ne' ripari ; e '1 tutto Di ruine e d'orror s'empie e di lutto. xxv Porta il Soldan su l'elmo orrido e grande Serpe , che si dilunga e '1 collo snoda : Su le zampe s'innalza, e l'ali spande, E piega in arco la forcuta coda: Par che tre lingue vibri, e che fuor mande Livida spuma , e che '1 suo fischio s' oda : Ed or ch'arde la pugna, anch'ei s'infiamma Nel moto, e fumo versa insieme e fiamma. E si mostra in quel lume a' riguardanti Formidabil così l'empio Soldano, Come veggion nell'ombra...