GERUSALEMME LIBERATA. CANTO PRIMO. ARGOMENTO. Manda a Tortosa Dio l'Angelo; e poi a I. CANTO l'armi pietose, e'l Capitanob E inván l' Inferno a lui s' oppose, e invano b Pietose, pie, divote; cioè, in difesa della Religione. il capitano, Goffredo o Gottifredo di Buglione, quello che Capitano delle genti cristiane alla ricuperazione del Santo Sepolcro, conquistò nell' Asia, con la pietà e con l'armi, il regno di Gerusalemme. C d senno, sapere, prudenza. misto, mescolato, unito insieme. santi segni, la bandiera, il sacro stendardo della Croce-ridusse da ridurre, riunire, radunare. VOL. I. B II. O Musa, tu che di caduchi allori III. Sai che là corre il mondo, ove più versii f Musa, ec. Invoca qui egli non una delle Muse dell' Elicona, ossia Monte Parnaso, che son coronate di allori caduchi (fragili, di poca durata); ma come sacro è il Poema, intende per Musa la Vergine Maria, o piuttosto lo Spirito Santo, cui prega ispirargli celesti ardori, ch'è suo singolare_attributo, come qui appresso (Stanza 32) fa che Dio o lo Spirito Santo ispiri i detti dell' Eremita. cori, cioè, i nove Ordini degli Angioli intesso da intesscre, intrecciare, unire insieme-fregi, ornamenti poetici. i versi da versare, 'l vero condito, la verità ripiena, e mescolata di molli e piacevoli versi, allettando, lusingando, ha la forza di persuadere i più schivi, i più ritrosi e salvatici. Così all'egro" fanciul porgiamo aspersi IV. Tu magnanimo Alfonso, il qual ritoglia V. 2 È ben ragion (s' egli avverrà ch' in pace Cerchi ritor la grande ingiusta preda) n Egro, infermo. licor, liquore-gli orli, l'estremità. Bellissima similitudine presa da Lucrezio : P Alfonso d'Este, duca di Ferrara, a cui il Poeta dedica questo suo Poema. ritogli, liberi. peregrino, straniero, e travagliato fra mille fastidiosi accidenti. absorto per assorto, assorbito, immerso. in lieta fronte, graziosamente, fia per sarà. accenna, fa semplicemente menzione. b Y Avverrà, da avvenire, accadere. unqua, mai. ritor per ritorre o ritogliere, riprendere. preda, cioè, Gerusalemme. Emulo di Goffredo, i nostri carmic d Già 'l sesto anno volgea ch' in Oriente L' avea poscia in battaglia incontro a gente E Tortosa espugnata: indi alla rea E'l fine omai di quel piovoso inverno с Carmi, versi, canti. Già'l sesto anno, ec. Di qui comincia l' Azione. Le imprese precedenti a quest'epoca si narrano qua e là nel decorso del Poema, secondo che al Poeta cade meglio in acconcio. e arte, stratagemmi di guerra. poscia, poi, quindi. espugnata, vinta in batta- ́ glia. rea stagion, cioè, l'inverno. Questa voce reo o rio si applica a tutto ciò che ha in sè qualità malvagia, e dicest non men delle persone che delle f cose. h Fea per faceva. soglio, trono; qui per Paradiso. 1 sincera, pura. basso inferno, vuol dire la Terra; cioè, quanta distanza v'è dalle stelle alla terra, altrettanta ve n'è dalla sfera delle stelle al Paradiso. Gli occhj in giù volse," e in un sol punto e in una Vista mirò ciò ch' in sè il mondo aduna.“ VIII. Mirò tutte le cose, ed in Soría IX. t Ma vede in Baldovin cupido ingegno' Volse da volgere-in giù, sul globo terrestres • aduna, contiene, comprende. Soría lo stesso che Siria, provincia dell' Asia. spía, penetra. mette in non cale, cioè, non cura, disprezza ogni mortale gloria, ogni imperio e tesoro. Cupido ingegno, avido talento, spirito d'avidità. 'intento per attentamente, assiduamente. "ange dá angere, (voce poet.) affligge, affanna-martira da martirare, voce antica, per martirizzare. |