I quattro poeti italiani: con una scelta di poesie italiane dal 1200 sino a' nostri tempiLef`evre, 1836 - 903 страници |
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... aver di piglio . Quivi si piangon gli spietati danni : Quivi è Alessandro e Dionisio fero Che fe ' Cicilia aver dolorosi anni . E quella fronte ch ' ha ' l pel così nero , È Azzolino , e quell ' altro ch'è biondo È Obizzo da Esti , il ...
... aver di piglio . Quivi si piangon gli spietati danni : Quivi è Alessandro e Dionisio fero Che fe ' Cicilia aver dolorosi anni . E quella fronte ch ' ha ' l pel così nero , È Azzolino , e quell ' altro ch'è biondo È Obizzo da Esti , il ...
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... aver fe : Così rispose allora il duca mio . Qual è colui che cosa innanzi a se Subita vede onde si maraviglia , Che crede , e no , dicendo : ell ' è , non è ; Tal parve quegli ; e poi chinò le ciglia , Ed umilmente ritornò ver lui Ed ...
... aver fe : Così rispose allora il duca mio . Qual è colui che cosa innanzi a se Subita vede onde si maraviglia , Che crede , e no , dicendo : ell ' è , non è ; Tal parve quegli ; e poi chinò le ciglia , Ed umilmente ritornò ver lui Ed ...
Страница 72
... aver contezza Di quello spirto onde parean venute . Esso parlava ancor della larghezza Che fece Niccolao alle pulzelle Per condurre ad onor lor giovenezza . O anima che tanto ben favelle , Dimmi chi fosti , dissi , e perchè sola Tu ...
... aver contezza Di quello spirto onde parean venute . Esso parlava ancor della larghezza Che fece Niccolao alle pulzelle Per condurre ad onor lor giovenezza . O anima che tanto ben favelle , Dimmi chi fosti , dissi , e perchè sola Tu ...
Страница 85
... aver l ' andar più interdetto , Fermandos ' ivi con le prime insegne . 9093399404 CANTO XXX . Discesa di BEATRICE , L'ombra di Virgilio sparisce . Stazio rimane . Quando ' l settentrion del primo cielo Che nè occaso mai seppe nè orto Nè ...
... aver l ' andar più interdetto , Fermandos ' ivi con le prime insegne . 9093399404 CANTO XXX . Discesa di BEATRICE , L'ombra di Virgilio sparisce . Stazio rimane . Quando ' l settentrion del primo cielo Che nè occaso mai seppe nè orto Nè ...
Страница 107
... Aver fatto di se duo segni in cielo , Qual fece la figliuola di Minòi Allora che senti di morte il gelo : El ' un nell ' altro aver li raggi suoi , Ed amendue girarsi per maniera Che l'uno andasse al pria e l'altro al poi ; Ed avrà ...
... Aver fatto di se duo segni in cielo , Qual fece la figliuola di Minòi Allora che senti di morte il gelo : El ' un nell ' altro aver li raggi suoi , Ed amendue girarsi per maniera Che l'uno andasse al pria e l'altro al poi ; Ed avrà ...
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Africa Agramante ajuto Alcina alcun Almonte altra altrui Amor anco appresso arda arme Astolfo avea avean avria avrian Bajardo bella Biserta Bradamante buon canto cavalier cavallo cerchio ciel Circasso colla crudel destrier dice dicea disio dolce donna donzella duca duol ebbe ebbon elmo facea fece fera figliuol foco Frontino fuggir gente giorno gran grido Grifon guerrier indi inferno innanzi Ippogrifo lascia lasso Laura leva loco lume lungo Malagigi Mandricardo Marfisa mondo monte morte mostra Norandino notte occhi omai onor Orlando paladin parea passi pensier petto pianto piè piglia poco porta Poscia potea pria prieghi quivi ragion Rinaldo rispose Rodomonte Ruggier Saracin scudo seco sente signor solea SONETTO sospiri spada spirto tenea terra tolto torna tosto trova usbergo vede veder veggio venir venne vidi viso voglia volse volte vuol Zerbin
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Страница 108 - Quale per li seren tranquilli e puri Discorre ad ora ad or subito fuoco, Movendo gli occhi che stavan sicuri, E pare stella che tramuti loco, Se non che dalla parte onde s...
Страница 26 - Bolle l' inverno la tenace pece A rimpalmar li legni lor non sani, Che navicar non ponno, e in quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda, e chi da poppa; Altri fa remi, ed altri volge sarte ; Chi terzeruolo ed artimon rintoppa : 15 Tal, non per fuoco, ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che inviscava la ripa da ogni parte. Io vedea lei, ma non vedeva in essa Ma' che le bolle che il bollor levava, 20 E gonf1ar...
Страница 121 - Nimico a' lupi che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò...
Страница 28 - Io vidi già cavalier muover campo, E cominciare stormo, e far lor mostra, E talvolta partir per loro scampo : Corridor vidi per la terra vostra, O Aretini ; e vidi gir gualdane...
Страница 43 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi : E quei, pensando eh...
Страница 15 - Tal, ch' ogni vista ne sarebbe schiva. Qual è quella ruina, che nel fianco Di qua da Trento l'Adice percosse, O per tremuoto o per sostegno manco; Che da cima del monte, onde si mosse, Al piano è sì la roccia discoscesa, Ch'alcuna via darebbe a chi su fosse, Cotal di quel burrato era la scesa.
Страница 46 - Com' io l' ho tratto saria lungo a dirti : Dell' alto scende virtù che m' ajuta Conducerlo a vederti ea udirti. Or ti piaccia gradir la sua venuta : Libertà va cercando ch' è sì cara, Come sa chi per lei vita rifiuta. Tu 1 sai che non ti fu per lei amara In Utica la morte, ove lasciasti La veste ch
Страница 369 - Alcun non può saper da chi sia amato, quando felice in su la ruota siede; però ch'ha i veri ei finti amici a lato, che mostran tutti una medesma fede. Se poi si cangia in tristo il lieto stato, volta la turba adulatrice il piede; e quel che di cor ama riman forte, et ama il suo signor dopo la morte.
Страница 76 - Tratto m' ha della costa ove s' aspetta, E liberato m' ha degli altri giri, Tant' è a Dio più cara e più diletta; La vedovella mia, che molto amai, Quanto in bene operare è più soletta; Ché la Barbagia di Sardigna assai Nelle femmine sue è più pudica, Che la Itarbagia dov' io la lasciai. O dolce frate, che vuoi tu ch
Страница 49 - Possa trascorrer la infinita via, Che tiene una sustanzia in tre persone. State contenti, umana gente, al quia; Che se potuto aveste veder tutto, Mestier non era partorir Maria; E disiar vedeste senza frutto Tai, che sarebbe lor disio quetato, Ch'eternalmente ,è dato lor per lutto, Io dico d'Aristotelé e di Piato, E di molti altri.