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ST. CXVIII

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V. I. Così spinge sue genti, e, ricevendo
Ed. Cas. Var. ed. fior. - Cod. Bar.
v. 2. Sol ne le spalle il turbine d'inferno
Ed. Cas. Cod. Bar.

ST. CXX

v. 7. Gli raguna, e richiama, e gli riduce, v. 8. Com' può meglio, alle tende il sommo duce. Var. ed. fior.

ST. CXXII

v. 3. Restano estinte or queste faci, or quelle;

Var. ed. fior.

v. 3. Ne sono estinte or queste faci, or quelle,

Ed. Cas.

v. 4. E 'n più lochi entra l'acqua e 'l vento spira; Cod. Bar. - Ed. Cas. - Var. ed. fior.

CANTO OTTAVO

STANZA I

v. 4. Con la fronte di rose, e co' crin d'oro: v. 7. Anzi l'un d' essi, ch' Astragorre è detto, Var. ed. fior.

ST. II

v. 4. Di quel gran difensor del nostro impero :

ST. III

Var. ed. fior.

v. 5. Poi coll'avviso, che secondo viene, ▼. 6. E l'Italico accendi e l'Alemanno.

ST. V

Var. ed. fior.

v. I. Molti scorta gli fèro al capitano,

Ed. man. Var. ed. fior.

v. 3. Egli inchinollo, e l'onorata mano Ed. Cas. - fior.- Var. ed. fior.

v. 3. Esso inchinollo,..

Var. ed. fior.

v. 5. Signor (poi disse), che con l' oceáno

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Ed. Cas.

v. 5. Quivi dal greco Augusto, che 'l raccolse,
v. 6. Degli incerti rumor ne intese il vero;
fu
v. 7. Come Antiochia, che da voi presa
v. 8. Con notturn'arte, era da voi difesa.

ST. IX

Var. ed. fior.

v. 3. Che ben parea che d'arme e d'abitanti

ST. X

Var. ed. fior.

v. 1. Soggiunse alfin, come affannato e stanco,
v. 2. E di vittoria omai vago e di morte,

v. 3. Si credea che dovesse il popol Franco
v. 4. Di battaglia tentar l'ultima sorte.
v. 5. Queste parole

ST. XI

Var. ed. fior.

v. 1. Pargli che sua viltà rimproverarsi

Var. ed. fior.

v. 4. O che non esaudisce, o che non l'ode.

Ed. fior.- Var. ed. fior.

ST. XII

v. 4. I primi raggi della nova luce.

v. 8. Ischivar procuriam de' Turchi offesi.

ST. XIII

Var. ed. fior.

v. 3. Ma vinti fur tutti i disagi, e furo

v. 7. Quand' una sera in parte inculta ed erma v. 8. Tra Finamaura ci accampammo ed Erma. Var. ed. fior.

ST. XIV

v. 3. E viste insegne e segni, ond' han sospetto v. 8. Tornin di ghiaccio il cor, di neve il viso. Var. ed. fior.

ST. XV

v. 8. Le nostre sepolture e i trofei nostri.

ST. XVI

Var. ed. fior.

v. 1. Così parla; e le guardie egli dispone

Var. ed. fior.

v. 8. Romor, che giunse al cielo ed agli abissi.

Ed. Cas.

man. - fior.

ST. XVIII

v. 2. Sono gli assalitori incontra ad uno, v. 8. Della nostra virtù la notte copre.

ST. XIX

Var. ed. fior.

v. 2. Ch' agevol cosa è che veder si possa; Cod. Bar. - Ed. Cas.

ST. XXII

man.

Var. ed. fior.

v. 1. Disse; e lieto, cred' io, per la vicina

Ed. Cas. v. 7. E in Flagetonte infusa, e 'n su gl' incudi v. 8. Di Vulcan fabbricati i colpi crudi.

Var. ed. fior.

v. 8. E fatto è il corpo suo solo una piaga.

Ed. Cas.

Nelle varie lezioni dell' edizione fiorentina è qui riportata la seguente ottava, i cui pensieri furono poi ristretti dall' autore nella sola stanza 22.

Tutta è conversa in lui la turba ultrice;
Tante ire e tanti ferri han solo un segno.
Nulla fu man non certa, o non felice
Saetta, o non in lui sfogato sdegno:

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Così di strali è pien, che non ne lice
Trar sangue; il sangue ha negli strai ritegno:
Ně per molte ferite il corpo è brutto,
Anzi una piaga solo è il corpo tutto.

ST. XXIII

v. 4. Ma quant'è offeso più, tanto più noce.

ST. XXIV

Ed. Cas.

v. 6. Nè schivai ferro, e non fuggíi percossa;

ST. XXV

v. 3. Che poi fossero i Turchi io no saprei

ST. XXVI

Var. ed. fior.

Var. ed. fior.

Var. ed. fior.

v. 8. Sendomi letto il prato, e tetto il cielo.

ST. XXVIII

v. 7. (Oh miracolo grande!) anzi mi sembra

Ed. Cas.

V.

7. (Oh miracolo santo!)

Var. ed. fior.

ST. XXIX

v. 8. E qui viviamo in loco aspro e rontito.

ST. XXX

Ed. man.

V. 3. E per ignobil mezzo oprar effetto
V. 4. Maraviglioso ed alto egli non sdegna:

ST. XXXI

Var. ed. fior.

v. 3. E sepolta ancor fia l'altra ben nata v. 4. E ben per Cristo morta altera gente.

ST. XXXIII

Var. ed. fior.

v. 6. E stretto il ferro, e in atto è di ferire

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V. 7.

ST. XXXIV

e non v'è forse

v. 8. Spada ch' a lei giammai debba preporse.

Ed. Cas.

v. 8. Spada alcuna che debba a lei preporse.

ST. XXXV

Var. ed. fior.

v. 6. Via più lunga stagion con lieta sorte;

ST. XXXVI

Var. ed. fior.

v. 5. Pien di rischi e disagi un aspro e strano v. 6. Viaggio avrai; già prima io te n'avviso ; V. 7. Ma salvo alfin, ancorché tardo e stanco, v. 8. Vedrai l'oste fedele e 'l duce Franco.

v. 7. Chè t'agevolerà la dura via.

Var. ed. fior.

Ed. Cas.

Le seguenti due stanze furono tratte da' manoscritti:

Ma perchè sappi tu qual sia la mano,
Cui si deve la spada e la vendetta,
Mirala; e vedi ben, che del profano
Sangue de' circoncisi è tinta e infetta.
Tal rimarrà, ch' ogni argomento vano
Sarà per farla luminosa e netta,

Fuori d' un solo ed è che 'n toccar quella
Destra fatal, verrà lucida e bella.
E perchè forse il cavalier, che a fine
Solo potrà recar l'alta avventura,
Fia lontano dal campo in peregrine
Contrade, avrai lunga fatica e dura.
Pur caro esser ti dee, che ti destine
Il Ciel ministro di sì nobil cura.

Or mentre io le sue voci, ec. (V. il rimanente nel testo, st. XXXVI)

ST. XXXVIII

Var. ed. fior.

v. 4. Ogni altro di fortezza in pregio cede.

Var. ed. fior.

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